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L'attività elettrica del cervello viene dimostrata per la prima volta nel 1842 da Richard Caton, scienziato e medico inglese, che individua una connessione tra attività elettrica corticale e le funzioni cerebrali.
Nel 1929 Hans Berger, neurologo tedesco, considerato il padre dell'elettroencefalografia, applica tale tecnica agli esseri umani.
Nel 1950 Maxwell Cade, ricercatore britannico, sviluppa il Mind Mirror, ovvero un dispositivo che permette di vedere in tempo reale attività e localizzazione delle onde cerebrali. Egli conosce anche tecniche di meditazione orientale e con la dott.ssa Anne Wolley Hart unisce le conoscenze del buddhismo zen con le scoperte occidentali.
Negli anni '60 e '70 nasce l'EEG biofeedback, per cui un'azione volontaria consapevole può modificare i ritmi cerebrali e dunque anche alcune funzioni fisiologiche. Tramite alcuni esercizi le persone vengono addestrate a correggere la propria attività cerebrale, tramite dei rinforzi che erano una ricompensa per lo sforzo e il risultato. Questa tecnica ha compiuto progressi ed è ora applicata in vari campi. Negli anni '70 vengono determinati dei protocolli sulle attività Alpha e le onde Theta per le dipendenze.
Nel frattempo si studiano protocolli sempre più specifici (es. il rapporto tra le onde Theta e Beta e l'attività Alpha per migliorare il focus nei casi di Adhd oppure l'inibizione di frequenze tra 3 e 5 hz, collegate alle esperienze traumatiche).
Nel 1995 viene messo a punto il Neurofeedback di seconda generazione, grazie al dott. Valdeane Brown e alla moglie Susan. Essi creano il software capace di lavorare sulla sincronia globale dell'attività cerebrale, fondendo insieme le esperienze precedenti, e giungono - tramite i loro studi in matematica, informatica e le recenti acquisizioni nel campo delle neuroscienze - a realizzare un sistema per cui è lo stesso cervello che diventa il riferimento per il proprio autoapprendimento, in modo complesso e non lineare, imitando il metodo di comunicazione che solitamente è utilizzato dallo stesso Sistema Nervoso Centrale.
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